Soffrire di Magia
Mamma Ebe, Vanna Marchi e le altre. Otto casi di plagio all’italiana
di Patrizia Santovecchi e Chiara Bini

Ce n’è di male in queste storie. Svegliarsi un brutto giorno in crisi personale o nelle peste economiche e consegnarsi a un mago. Decidere, un bel giorno, di poter stringere in pugno i destini di qualche uomo e inventarsi cartomanti, astrologi, stregoni. E dunque la miriade di ciarlatani che intasano quotidianamente il video e le pubblicità dei giornali, la concorrenza e la lotta tra maghi, la violenza, l’universo delle vittime depresse, delle donne e degli uomini che vedono più nero di prima, la zizzania soffiata tra i familiari, le più belle amicizie finite. Soffrire di magia. Colpire con la magia. Due facce della stessa medaglia. Un gioco che diventa sempre più pericoloso, su su fino ai casi di Mamma Ebe e Vanna Marchi. Un mondo chiuso, senza più gli orpelli, le candele, il sale, i pentagrammi, i tarocchi, che d’improvviso rivela ben altre, terribili, abilità. E quindi gli imperi economici, i patrimoni immobiliari, i conti bancari, i gioielli, le auto. Di più. Il potere. E ancora le truffe e i truffati, le intimidazioni e gli indebitati, le estorsioni e i derubati, i ricatti e i disperati. Decine di vite di colpo toccate dal male. Fatto o subito. Fino alla ribellione.

Olimpia, Firenze 2007, € 14,00